Roma via dell’Umiltà. Soggiornare nella storia

Umiltà 36 Luxury Hotel, sorge a Roma nel centralissimo Rione Trevi in via dell’Umiltà, a due passi dalla famosa fontana monumentale e dal Quirinale.

La struttura si colloca all’interno di un palazzo storico che nell’ultimo ventennio ha ospitato uffici direzionali. Oggi, grazie ad un importante intervento architettonico, ingegneristico ed ovviamente di interior design, riapre al pubblico in una veste nuova e più consona: un hotel 5 stelle lusso, pensato per una clientela internazionale e cosmopolita.

La maestosità dell’edificio si palesa sin dall’ingresso grazie alla presenza di un meravi-glioso portone ligneo che si apre in un alto androne con volta a botte. Il progetto del piano terra si è subito incentrato nel ripristinare la doppia altezza del piano che, negli anni, per via della diversa destinazione d’uso, era stata ribassata in un piano ammezzato. Lo studio CaberlonCaroppi non ha avuto dubbi nel proporre un ritorno al progetto originale dello stabile, che enfatizzava maggiormente le altezze regalando scorci scenografici decisamente più accattivanti. Questo intervento ha dato grande risalto alla hall e restituito la sua importanza anche alla storica scala in marmo che introduce ai piani camera e agli appartamenti.

Ispirazione del progetto di interior design è indubbiamente l’atmosfera dei salotti romani del centro, luoghi eleganti e senza tempo, che fanno dell’accoglienza un valore assoluto, rivisto in una chiave contemporanea fatta di equilibrio tra decorazione e minimalismo con un voluto riferimento alla Dolce Vita romana, dove eleganza e leggerezza erano indiscutibilmente dei valori.

L’utilizzo di carte da parati scenografiche, la presenza della scala di marmo, la scelta di abbinare toni caldi e legno, sono tutti elementi che hanno contribuito a regalare il giusto allure, soprattutto dall’ingresso alla reception, fino allo sbarco ascensori, dove il cliente viene avvolto da un ambiente elegante e raffinato.

Un intenso tono di blu, invece, tinge le pareti della chiostrina interna che anticipa l’ingresso ad uno scenografico chiostro esterno valorizzato da una copertura in vetro che permette di accedervi, a prescindere dal clima, per consumare la colazione. La posizione strategica dell’hotel, tra due arterie importantissime per la città, ha suggerito alla proprietà di ampliare l’offerta destinando parte del piano terra ad un ristorante gourmet blasonato di ispirazione argentina. La guida del ristorante è stata affidata, infatti, agli ideatori del El Porteño di Milano.

Il concept del design anche qui, come nella città meneghina, si rifà alle eleganti dimore argentine, ma è qui adattato alle geometrie del palazzo e dello spazio dove è collocato, caratterizzato da volumi ridotti e notevoli verticalità. L’intervento, studiato nei minimi dettagli, riprende gli elementi chiave della tradizione argentina, in una commistione tra tradizioni antiche e moderne e dialoga in maniera armonica con il resto degli ambienti.

L’utilizzo di carte da parati scenografiche, la presenza della scala di marmo, la scelta di abbinare toni caldi e legno, sono tutti elementi che hanno contribuito a regalare il giusto allure, soprattutto dall’ingresso alla reception, fino allo sbarco ascensori, dove il cliente viene avvolto da un ambiente elegante e raffinato.

Un intenso tono di blu, invece, tinge le pareti della chiostrina interna che anticipa l’ingresso ad uno scenografico chiostro esterno valorizzato da una copertura in vetro che permette di accedervi, a prescindere dal clima, per consumare la colazione. La posizione strategica dell’hotel, tra due arterie importantissime per la città, ha suggerito alla proprietà di ampliare l’offerta destinando parte del piano terra ad un ristorante gourmet blasonato di ispirazione argentina. La guida del ristorante è stata affidata, infatti, agli ideatori del El Porteño di Milano.

Il concept del design anche qui, come nella città meneghina, si rifà alle eleganti dimore argentine, ma è qui adattato alle geometrie del palazzo e dello spazio dove è collocato, caratterizzato da volumi ridotti e notevoli verticalità. L’intervento, studiato nei minimi dettagli, riprende gli elementi chiave della tradizione argentina, in una commistione tra tradizioni antiche e moderne e dialoga in maniera armonica con il resto degli ambienti.

Le 29 camere dell’hotel sono distribuite ai piani nobili del palazzo, primo e secondo, dove le altezze dei soffitti sono state enfatizzate dall’utilizzo sapiente di boiserie in legno a tutt’altezza con le quali sono state realizzate le teste letto che strizzano l’occhio alle geometrie tipiche degli anni cinquanta. Per diversificare l’offerta, nei restanti due livelli sono stati realizzati 18 appartamenti composti da soggiorno con angolo cottura, servizi e camera da letto che mantengono lo stesso stile ma garantiscono un’esperienza unica di soggiorno. All’interno degli spazi così composti si alternano materiali e tessuti dai tratti classici e moderni che creano eleganti suggestioni e armonie, un sottile compromesso tra architettura e design, un meraviglioso racconto che parte dal passato e arriva ai giorni nostri.

All’ultimo piano, con affaccio sul Vittoriano e sui tetti di Roma, la terrazza panoramica è pensata per ospitare il ristorante all’aperto in versione lounge e cocktail bar, nella stagione primaverile ed estiva.

Gli interventi strutturali

Gli interventi sono stati progettati tenendo conto delle caratteristiche intrinseche dell’edificio, attraverso lungo processo di trasformazione che ha seguito lo sviluppo storico della zona, con aggregazioni, superfetazioni, stratificazioni susseguitesi in più di duemila anni. Le opere strutturali sono state realizzate in pieno accordo con le esigenze architettoniche e con l’obiettivo di rendere l’immobile idoneo alla nuova destinazione di uso, trasformando quindi in “albergo” un edificio che aveva avuto un’ultima destinazione di uso commerciale.

Gli spazi sui quali si è intervenuti seguivano uno schema caratterizzato da ambienti tra di loro molto articolati e caratterizzati da superfici poco estese e molto irregolari. Questo aspetto era particolarmente evidente al piano terra, dove gli ambienti erano delimitati oltre che dalle pareti portanti del fabbricato, anche da un solaio di interpiano creando una forte limitazione estetica e funzionale.

Con la demolizione di estesi campi di solaio e la realizzazione di ampi varchi nelle murature portanti, si è riusciti a dare un valore aggiunto al fabbricato, che è stato così trasformato e reso idoneo ad accogliere gli ambienti della nuova destinazione di uso. Le demolizioni sono state accompagnate da interventi di rinforzo strutturale delle pareti portanti e da irrigidimenti di tutti i campi di solaio, che hanno consentito di ottenere il “miglioramento sismico” dell’intero edificio, così come richiesto al par. 8.4.2 delle NTC 2018 (Norme Tecniche Costruzioni, DM 17 gennaio 2018).

Attraverso i lavori strutturali, si è riusciti a raggiungere un nuovo equilibrio che si basa sulla creazione di nuovi spazi e volumi nel rispetto della storia dell’edificio e della sua nuova funzione di accoglienza. La capacità dello Studio è stata quella di saper riqualificare elementi importanti e distintivi e contestualizzarli in una nuova scenografia ambientale che ha conferito nuova linfa all’edificio.

Gli impianti

Gli impianti sono stati progettati con l’obiettivo di dotare la struttura degli standard di comfort ambientale e di gestione idonei al livello dell’albergo, oltre a consentire la razionalizzazione dei consumi energetici.

Gli impianti meccanici sono perfettamente integrati nell’arredo, adottando soluzioni tecniche in grado di condizionare gli ambienti con la minima invasività ed ottenendo il massimo comfort per gli occupanti. L’albergo è dotato di un impianto di gestione semplice dal lato ospite ed allo stesso tempo tecnicamente avanzato, in grado di monitorare tutte le funzioni e controllare gli accessi e le presenze nelle camere attraverso un sistema integrato di sensori.