Italian Fashion Hub i vincitori del concorso sulla riqualificazione di Centergross

Proclamati i vincitori del concorso di idee “Italian Fashion Hub”, lanciato a ottobre 2017 da YAC-Young Architects Competitions e Centergross, uno dei maggiori distretti integrati d’imprese fashion su scala internazionale in occasione del quarantennale della fondazione del polo bolognese.

Argomento, la riqualificazione architettonica dello spazio più rappresentativo di Centergross, l’asse del Centro Servizi: un intero chilometro di attività commerciali, e che i progettisti sono stati chiamati a trasformare in un simbolo della qualità e dello stile tipicamente italiani. Da un lato, la materializzazione dei sogni e degli immaginari propri del fashion era la prima sfida proposta dal concorso, dall'altro la scala immensa d'intervento (oltre 1 km di struttura) metteva i progettisti innanzi all'obiettivo di nobilitare una enorme struttura degli anni ‘70 in architettura-manifesto di quegli ideali di stile e ricercatezza che la moda, a qualsiasi livello sottende.

A valutare i 120 progetti inviati da 87 Paesi, una giuria internazionale composta, fra gli altri, da Patrik Schumacher (Zaha Hadid Architects), Ben Gilmartin (Diller Scofidio + Renfro), Marie Hesseldahl (3XN), Aurélien Coulanges (Aterilers Jean Nouvel) e Stefano Stanghellini (IUAV).

Il 1° premio è stato assegnato allo Studio di architettura ARKLAB in collaborazione con Serena Babini e Annalisa Ricci. Vincente l’idea principale di “rivestire” le strutture esistenti con pannelli perforati che, come un abito prezioso, coprono e al tempo stesso esibiscono l’edificio. Il progetto enfatizza il sistema ortogonale cardodecumanico, una caratteristica predominate del Centergross, e presenta soluzioni architettoniche volte a creare un abile gioco tra pieni e vuoti in grado di definire gli spazi del futuro fashion hub: una coesistenza armoniosa di uffici, attività commerciali ed aree verdi.

Italiano anche il 2° classificato: DDA Studio di Terni che si è aggiudicato il premio con un progetto basato sulla valorizzazione del legame tra il distretto bolognese e il suo territorio, proponendo una trasposizione in architettura del modello urbanistico del capoluogo emiliano. Nella nuova veste moderna e high-tech, il Centergross segue le orme della tradizione, e qui ritroviamo Bologna, il suo muoversi lento, la sua storica rete di portici e vicoli intrecciati che da secoli rappresentano un perfetto modello di interconnessione. 

Ha invece conquistato il 3° premio l’architetto Sabrina Ene (Romania), che ha giocato soprattutto con l’esperienza del visitatore, indirizzato a percepire la vitalità glamour di Centergross. Un concetto che è stato declinato in diverse sfaccettature: dall’estetica dell’edificio che sottolinea il contrasto tra urbano e naturale all’attenzione verso la sostenibilità ecologica. 

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