Milano Design Week: l’edizione 2025 consolida la città come punto di riferimento internazionale del settore

L’edizione 2025 della Milano Design Week consolida ancora una volta il ruolo della città italiana come riferimento internazionale per il settore, con più di mille appuntamenti e un’offerta in grado di attrarre visitatori da ogni parte del mondo, seppur in uno scenario di significative incertezze globali. Un momento clou per l’agenda annuale del design che, secondo le stime di Confcommercio, ha generato un indotto da 278 milioni (dati in via di conferma), con un incremento del 5,8% rispetto al 2024.
Il Salone del Mobile.Milano ha registrato risultati in linea con il 2023, anno di Euroluce, contando 302.548 presenze e 2.103 espositori da 37 Paesi, con la più alta percentuale di operatori esteri di sempre.
La classifica per Paesi di provenienza dell’edizione 2025 conferma capofila la Cina, con una leggera flessione rispetto al 2023, che diventa netta rispetto alle presenze del 2024, segnale di un’economia che sta affrontando sfide strutturali interne ed esterne. Il dato è bilanciato dalla tenuta complessiva delle presenze di operatori europei, in linea con il valore dell’export del macrosistema arredo italiano verso il primo mercato unico mondiale (circa 10 miliardi di euro nel 2024, 51% del totale). Nella Top 10, dopo la Germania al secondo posto, sono in forte crescita le presenze da due tra i mercati più performanti nel 2024 per l’export del macrosistema arredo: Spagna (5.423 operatori; export +4,1%) e Polonia (5.325 operatori; export + 9,1%). Seguono Brasile, Russia, Francia, Stati Uniti, India e Svizzera.
All’indomani dall’annuncio dei dazi americani, grandi appaiono le aspettative verso nuove geografie di business: dall’8 aprile presenti in fiera 350 tra grandi investitori, buyer, retailer, contractor e media da 50 Paesi con 27 delegazioni provenienti da Asia e Paesi del Golfo. Tra i mercati chiave nel riorientamento dell’offerta, gli Emirati Arabi Uniti, che nel 2025 hanno raddoppiato le presenze a Fiera Milano, Rho (1.801 operatori) e l’Arabia Saudita, con cui Salone ha firmato a gennaio un primo Memorandum per la realizzazione di nuovi progetti nell’ambito del design. Salgono dal 20esimo al 13esimo posto, infine, le presenze dal Giappone, in linea con l’andamento positivo dell’export del macrosettore arredo nel 2024 (2.712 operatori; export +2,7%). Sempre nell’area centro-asiatica, nella Top 20 Paesi, c’è ancora la Corea del Sud.
Grande affluenza si è registrata anche nei distretti principali del Fuorisalone, evento diffuso che si conferma sempre più capillare e attrattivo, con 1066 eventi nella guida ufficiale.
Dai grandi brand alle iniziative indipendenti, numerose zone della città sono state palcoscenico di installazioni site-specific e presentazioni di designer e aziende che hanno abbracciato il tema Mondi Connessi concentrandosi su una progettazione partecipata e generativa.
Fuorisalone ha poi animato alcuni angoli meno conosciuti della città: dagli ex bagni pubblici nei sotterranei della Piscina Cozzi, un edificio del 1934, alla vista panoramica sulla città dal 16esimo piano della rinnovata Torre Velasca; dal suggestivo chiostro di Sant’Angelo, parte del Convento progettato da Giovanni Muzio a gioielli architettonici come Palazzo Donizetti in via Gaetano Donizetti e la Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese, in via Santa Maria Fulcorina; dagli spazi dell’ex fabbrica di gomma di inizio ‘900, il BasicVillage che si è aggiunta come location al distretto di Isola al fascino autentico di Dropcity che ha presentato nuovi spazi espositivi fino a spingerci alle due nuove location di Varedo protagoniste di questa edizione di Alcova, l'ex fabbrica SNIA e le serre di Pasino.
Hanno riaperto le porte al pubblico della design week anche molti palazzi storici come Palazzo Bovara, Palazzo Citterio, Palazzo Litta, Palazzetto Taverna Radice Fossati, Palazzo Serbelloni, Palazzo Borromeo, Palazzo Landriani, Palazzo Giureconsulti, Palazzo Visconti, Palazzo Senato, Palazzo Castiglioni, Palazzo Orsini, Palazzo Belgioioso, Palazzo Bagatti Valsecchi, Palazzo Clerici, Palazzo Cusani, Palazzo Donizetti, Palazzo Morando e il Circolo Filologico Milanese.
Protagoniste di questa edizione sono state anche le case private, alcune aperte solo su appuntamento, trasformate in set temporanei o manifesti delle ultime tendenze dell’interior design. Tra le tante: il Brera Design Apartment, l’Appartamento by Artmest, l’Appartamento Atelier di Osanna Visconti, la residenza privata di Virginie Droulers, il Muuto Apartment, Casa Redduo, Casa Lea di LC Atelier, la Garçonnière segreta di Giuseppe Porcelli, Casa Ornella, Casa Cabana.
I brand collegati agli eventi sono stati 838 - quelli italiani in testa con 551 presenze, a cui seguono Germania, Francia, Svizzera, Spagna, Gran Bretagna, Stati Uniti e Giappone. Dalla survey effettuata da Fuorisalone.it, la maggior parte degli eventi (il 26%) ha occupato spazi tra i 36 e gli 80 mq, mentre quelli tra gli 80 e i 150 mq è di poco inferiore, il 22% - seguono gli spazi tra i 20 e i 35 mq (17%), quelli con meno di 20 mq (9%) e quelli superiori ai 150 mq con il 3%.