Terra Cotta Studio: dove la tradizione architettonica incontra l'arte locale

27/07/2016

Un edificio a forma cubica sviluppato su una superficie di 49 mq, svetta per 7 metri d’altezza come una vera e propria scultura nel territorio incontaminato di Dien Phuong, per racchiudere un laboratorio creativo in cui la peculiarità architettonica che sfrutta materiali grezzi incontra l’arte locale e si fa attrattiva per i visitatori.

Non poteva che presentarsi iconico e dal carattere monumentale Terra Cotta Studio, che gode della vicinanza di ogni elemento naturale, primo fra tutti, il fiume Thu Bon nel distretto di Dien Ban della Provincia vietnamita Quang Nam.

Noto per essere lo spazio di lavoro dell’artista Le Duc Ha, lo studio coglie e recupera il concept alla base delle creazioni artistiche e della natura circostante unendo il tutto in un’unica costruzione affascinante, recentemente ultimata e progettata dalla firma Tropical Space, team di architetti con sede a Ho Chi Minh, vincitore nella categoria Best Residential Architecture dell’AZ Award 2016 per il progetto Termitary House.

Ad accogliere l’area al piano terra è un’impalcatura di bambù utilizzata per l'essiccazione dei prodotti in terracotta, tipicità del luogo. Due grandi panchine ai lati sono state inserite per implementare le aree di sosta dedicate ai visitatori, adatte al riposo e al momento del tè, durante la contemplazione dell’ambiente.

La facciata più esterna è composta da mattoni di argilla, che richiamano le tradizionali fornaci vietnamite; lo studio intende ripercorrere infatti i tratti caratteristici del tessuto culturale Champa, e rimanere perciò fortemente ancorato agli usi e costumi della zona, affidando alle forme moderne e concettuali la reinterpretazione delle sue radici.

I mattoni, concepiti interlacciati, presentano fori praticati appositamente per aiutare il vento a passarvi attraverso così da ventilare l’area interna. Questo sistema, non impedendo la penetrazione dell’atmosfera, favorisce l’interazione tra l’artista e le condizioni climatiche che lo circondando, dal freddo al caldo, sino ai suoni della natura, pur garantendo un certo riparo.

L'interno è costituito da un’intelaiatura in legno a tre piani, a loro volta formati da moduli di 60 centimetri quadrati che integrano scaffali per l’esposizione delle opere. Una scala agevola la transizione verso i livelli superiori che ospitano piccoli e intrecciati corridoi con sedute. Seguendo il percorso perimetrale, i frequentatori sono dunque in grado di osservare in diretta la fase di elaborazione degli oggetti, potendo ammirare contemporaneamente anche le sponde del fiume e il giardino, visibili dalle aperture sull’esterno.

La mise en scene centrale appare tanto semplice quanto suggestiva: un tavolo rotante è posizionato nel mezzo per l’elaborazione dei manufatti, così da poter interagire con la luce del sole da diversi punti di incidenza, dall’alba al tramonto.

Un elemento che il team di progettazione ha poi dovuto tenere in considerazione durante la costruzione del piano, è il fenomeno delle inondazioni, risolto con l’inserimento di spazi di stoccaggio per le opere finite sui livelli superiori.

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