La casa-atelier di un floral designer

Nel cuore del Mandrione, il verace quartiere di Roma-Est tanto caro ad attori e poeti, si nasconde tra gli archi dell’Acquedotto Felice la casa-atelier di Dylan Tripp.

È proprio qui, immerso nel verde, che il noto floral designer romano di origini americane si rifugia per dare vita alle sue creazioni, dopo anni di collaborazione come stilista per brand noti come Valentino e Fendi, e come talent scout per le residenze artistiche di Paraphernalia, uno dei primi concept store della capitale.

L’abitazione riflette la sua vocazione di designer tout-court, integrando perfettamente spazi dedicati alla quotidianità e angoli pensati per dare sfogo alla creatività, con il lussureggiante giardino a fare da sipario tra la dimensione domestica e la vivace vita di quartiere.

“E’ molto rilassante toccare la terra, accarezzare petali e piante, stabilire un forte legame con la natura, è come entrare in un mondo ancestrale. Volevo che lo spazio domestico e familiare fosse legato alla mia idea di creazione e connessione con quello che ci circonda ogni giorno” racconta Tripp.

Elementi storici si fondono con linee più contemporanee, insieme a ricordi di viaggio, come le cornici dorate di cartapesta del Settecento siciliano comprate a Noto, e a pezzi di modernariato scoperti in giro per mercatini italiani e non — primo tra tutti il Porte de Clignancourt di Parigi.

Dal giardino si accede alla luminosa zona living, dove un tessuto trompe l'oeil proveniente da una residenza provenzale gioca con il mix di arredi anni Cinquanta, la collezione di libri fotografici di moda, i numerosi oggetti di famiglia e i vasi in ceramica di Umberto Mantineo e dell’olandese StudioErikGutter.

Le visioni floreali di Dylan Tripp, quasi come sculture vive al profumo di lisianthus, eucalipto, rosa canina, dalia e celosia, animano la cucina, la zona living e gli ambienti più privati, caratterizzati da interventi sartoriali di recupero come l’inserimento nel pavimento in resina delle cementine originali della casa e da oggetti contemporanei e artigianali. Tra gli altri, il Clay Table with Drawer di Maarten Baas, le Etch Pendant di Tom Dixon, i vasi multicolore di Gaetano Pesce e le ceramiche amalfitane di Reinaldo Sanguino per Made in EDIT, tutti tesori scovati dalla galleria romana MIA.

Così, la natura, si riflette negli interni e, come un motivo decorativo continuo, accarezza le venature di materiali, stimola il dialogo di colori, fra i tessuti vissuti e le cangianti foglie di una monstera variegata.

Riviste