Efficientamento energetico e messa in sicurezza: strada ancora in salita per l'edilizia scolastica italiana

Strada ancora in salita per il processo di efficientamento e messa in sicurezza antisismica degli edifici scolastici italiani. I dati rilevati dal XVII Rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente, presentato ufficialmente in occasione del forum “Scuola Innova” dello scorso 3 novembre, parlano chiaro: su 43.072 scuole in Italia solo il 9,2% degli interventi ha inciso su questi temi negli ultimi dieci anni. Se infatti da una parte sono 7,4 i miliardi stanziati e 27.721 gli interventi avviati, le riqualificazioni per l’adeguamento sismico ed energetico procedono troppo a rilento.

In particolare, sono 382 gli interventi di adeguamento sismico, 1960 quelli di efficientamento energetico, 423 quelli per l'installazione di rinnovabili realizzati, e infine, 1216 i Mutui Bei che tra gli interventi ammissibili prevedono anche l'adeguamento alle norme antisismiche e l'efficientamento energetico. Nonostante i finanziamenti, gli edifici scolastici italiani rischiano di rimanere insicuri e spendere ogni anno 1,3 miliardi di Euro per l'energia. Per molti Comuni, i bandi rimangono inaccessibili e i progetti più urgenti di messa in sicurezza e riqualificazione non partono.

Il quadro tracciato dall’indagine annuale sulla qualità dell’edilizia scolastica nazionale realizzata su un campione di quasi 6mila scuole dei capoluoghi di provincia, non risulta perciò confortante, in particolare considerato che il 65,1% degli edifici dei comuni capoluoghi è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica (1974) e il 90,4% prima della legge in materia di efficienza energetica (1991). Stando al rapporto, solo 1 scuola su 2 ha certificati di collaudo e idoneità statica, seppur il 40% delle scuole si trovi in aree a rischio sismico e il 3% in aree a rischio idrogeologico. Sul fronte della sicurezza antisismica, anche se cresce la percentuale media degli edifici che hanno effettuato verifiche di vulnerabilità sismica – dal 25% dello scorso anno al 31% - rimane troppo bassa la media nazionale di quelli costruiti secondo criteri antisismici, meno del 13%. Inoltre, le scuole erette secondo le norme della bioedilizia non arrivano all'1% rispetto al campione d'indagine. Anche sul fronte dell’innovazione e della qualità ambientale, gli interventi proseguono ancora a rilento: le scuole che utilizzano fonti di energia rinnovabile risultano solamente il 16,6%, con al primo posto la Puglia (66,7%), seguita da Veneto (34,2%), Abruzzo (31,4%), Trentino (30,4%) ed Emilia Romagna (30%).

L’analisi evidenzia, tra le altre cose, le difficoltà relative ai programmi di finanziamento degli interventi sul patrimonio edilizio scolastico come, ad esempio, #scuolesicure, che vede andati a buon fine il 60% degli interventi finanziati, mentre il Fondo protezione civile, destinato all'adeguamento antisismico, vede solo un 35% di interventi conclusi.

A monte, risultano svariate anche le difficoltà riscontrate da parte degli Enti Locali nel partecipare ai bandi e nella capacità di progettare e realizzare gli interventi. Complessivamente il 71% degli interventi avviati è stato di tipo non strutturale.

Dal punto di vista geografico, a conquistare il podio della graduatoria di Ecosistema Scuola per eccellenza dei dati legati alla sicurezza, alla riqualificazione e alle buone pratiche di mobilità è Piacenza, seguita da Parma e Trento, mentre a chiudere la classifica all’86° posto è Messina.

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