Mini suite per un pasticciere, un progetto Archventil

A Milano, Archventil, studio internazionale di architettura e interior design, progetta una mini suite di 25 mq per un pasticciere appassionato di cucina, design e viaggi. La cucina, laboratorio e strumento del proprietario, è il cuore di un progetto che assolve a tutte le funzioni dell’abitare in uno spazio di dimensioni contenute.

Per un committente privato, che di professione fa il pasticciere, Archventil ha progettato uno spazio unico, una mini suite di 25 mq all’interno della quale trovano modo di compiersi tutte le più importanti e imprescindibili funzioni dell’abitare di una persona moderna, di gusto e dalla raffinata sensibilità estetica. L’ambiente è studiato nei minimi dettagli, fino al cm, con la boiserie a mascherare l’ingresso che resta isolato e diventa impercettibile quando si soggiorna nello spazio principale della casa.

“Il cuore del progetto è la cucina” spiega Elena Tomlenova, Founder & Art Director di Archventil “Il proprietario è un pasticciere e la usa come laboratorio per le sue creazioni. Volevamo diventasse il punto di convergenza dell’intero spazio e, grazie allo specchio, siamo riusciti a creare l’effetto di una seconda stanza, dove essa si protende e prende respiro”.

Per coniugare le dimensioni ridotte dell’ambiente alle esigenze del proprietario di casa, che ama avere ospiti in casa, lo studio ha optato per una soluzione su misura di Binova. A parete, è stata inserita una cucina lineare, dove le basi che accolgono lavello e lavastoviglie sono inserite in una nicchia tra le colonne forno e frigo. Di fronte a questa un’isola, con bancone snack e sgabelli per accogliere gli amici, dà sul soggiorno offrendo, al contempo, tanto spazio di contenimento. Tra gli elettrodomestici voluti dal proprietario, vi sono una cantinetta di degustazione per i dolci e un forno combinato professionale per cottura a microonde e a vapore con camera lievitante ed essiccatore.

“Inizialmente non avevo pensato all’isola” racconta Antonio, il proprietario, “ma lo studio me l’ha proposta e mi ha convinto: esigevo spazio e comodità innanzitutto, ma i contenitori e le nicchie sono utili per tutte le attrezzature”.

La convivenza di più funzioni nella stessa stanza ha reso necessario qualche accorgimento per andare oltre l’estetica tradizionale: i toni della cucina riprendono quelli delle pareti per armonizzarla con l’ambiente, il piano cottura di Elica integra la cappa per una maggiore pulizia nelle forme, le scenografiche applique Palma di Vibia, racchiuse da bordature Orac Decor, dialogano con quelle del living.

Sempre sfruttando il motivo della nicchia, usato per la cucina a parete, è stata realizzata un’alcova per il divano letto, comodo e largo, con luce appositamente calibrata e pratiche librerie su un lato. L’armadio accanto è mimetizzato dalle bordature che fanno sembrare il volume parte dell'architettura della stanza.

Determinante nella definizione della forma, oltre all’esigenza di armonizzare le funzioni richieste allo spazio, è lo stile la cui incidenza si manifesta, in particolare, nel finto spessore creato per definire le importanti mazzette delle porte finestre. La finta parete è sfruttata, inoltre, per offrire ulteriori contenitori.

Il camino riprende e sostiene lo stile e la palette, tutta chiara, mentre il parquet di noce a spina ungherese, insieme agli elementi metallici dorati, a quelli neri e al tessile grigio, contribuisce a creare i giusti contrasti.

Photography: Alessandro Santi

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