A Lubowa, un complesso ospedaliero d'avanguardia

A giugno 2017 è stato avviato il cantiere dell’International Specialized Hospital of Uganda (ISHU), complesso ospedaliero d’avanguardia disegnato dalla società di progettazione integrata milanese Progetto CMR. Il centro sarà completato in due anni e sorgerà a Lubowa, poco fuori la capitale dell’Uganda, Kampala. Sostenibilità e innovazione sono alla base della progettazione dell’ISHU, un centro medico di altissimo livello che coprirà una vasta gamma di specializzazioni mediche, tra cui la cura di malattie tumorali, cardiologiche e neurologiche, la telemedicina e, per la prima volta in Africa, la medicina nucleare.

Il progetto

Il complesso, che sorgerà su un’area di circa 300.000 mq, sarà costituito da 9 edifici, che oltre l’ospedale per 268 posti riservati alle degenze e più di 100 posti riservati alle attività di day hospital, comprendono strutture di supporto come residenze per medici e infermieri, una scuola di formazione, un centro congressuale, hotel e aree commerciali. Secondo quanto riportato dal portavoce della Presidenza ugandese, la realizzazione dell’ISHU permetterà al governo di risparmiare oltre 180 milioni di dollari, cifra spesa in media ogni anno dallo Stato per sostenere le cure all’estero dei suoi cittadini.
La volontà che ha mosso l’intero progetto, condivisa sia con il cliente diretto Finasi che con il Ministero della Sanità ugandese, proprietaria dell'ospedale, è stata quella di dar vita ad un polo d’eccellenza che spiccasse non solo per gli alti standard di innovazione e ricerca, ma anche e soprattutto per la grande attenzione rivolta al paziente: un luogo di cura, ma dal volto umano, progettato per i pazienti.
 
In questa direzione si muovono le soluzioni architettoniche che caratterizzano il progetto: gli edifici, dalle altezze contenute, sono stati disegnati e posizionati seguendo le curve naturali del terreno, minimizzando l’impatto sulla natura e permettendo anche a chi usufruirà del centro di godere sempre della vista migliore da ogni angolazione. Il design delle facciate è un ulteriore richiamo al contesto circostante, grazie all’utilizzo di pietra locale ed all’inserimento di particolari motivi decorativi intrecciati che rimandano ad alcune trame tipiche della tradizione africana.
Se all’esterno predominano tinte tenui e delicate a contrasto con i colori della terra, gli spazi interni si illuminano di luci, materiali e arredamenti colorati, allontanandosi dall’immaginario tipico degli ospedali, spesso concepiti come spazi impersonali e senza anima, avvicinandosi più ad abitazioni o a spazi ricettivi, dove pazienti e parenti posso godere di maggiore privacy e luoghi di incontro. Anche l’esterno diventa un elemento determinante per rilassarsi anche nella malattia, godendo dei balconi e del parco che circonda il complesso. Il risultato è un’ambiente a misura d’uomo, elegante ed accogliente.
 
Dal punto di vista tecnologico e impiantistico, il complesso è stato progettato seguendo i criteri dettati dal Green Building Council in tema di sostenibilità, per ridurne i consumi e massimizzare le risorse rinnovabili a disposizione in loco. A questo proposito, sono stati previsti ad esempio, pompe di calore ad alta efficienza per la produzione di caldo e freddo, pannelli fotovoltaici e tetti verdi in copertura, sistemi di riciclo dell’acqua piovana.
 
“Sono assolutamente orgoglioso di questo progetto” afferma l’arch. Massimo Roj. “Il risultato che vediamo oggi è stato il frutto di un intenso lavoro di squadra che ha unito professionalità diverse e che, mi auguro, possa dare un contributo davvero importante a questo meraviglioso continente ed affermare sempre di più il Made in Italy!”