A Copenhagen, il termovalorizzatore ecologico diventa pista da sci

Copenhagen la collina dello sci è un termovalorizzatore ad alta efficienza e minime emissioni, progettato dagli ingegneri di Ramboll. Si tratta di CopenHill, un progetto unico al mondo firmato da BIG - Bjarke Ingels Group e SLA Architects, che scrive una pagina importante nella storia della tecnologia applicata alla sostenibilità, al design e alla cultura sportiva. La realizzazione ha trasformato l’edificio in un parco urbano che diventa prova concreta di un concetto di sostenibilità altrimenti inespresso: è un termovalorizzatore talmente “pulito” da poter ospitare attività all’aria aperta sotto la sua ciminiera.

A rendere innovativo dal punto di vista architettonico questo impianto waste-to-energy di ultima generazione è in particolare la sua copertura, costituita da una discesa lunga circa 600 m che, partendo da un’altezza di 85 metri, arriva a livello del terreno piegandosi due volte. SLA Architects ha riprodotto una parte di montagna con il pendio, la terra, l’erba, le rocce, alberi e piccoli arbusti fra cui è possibile praticare diversi sport in tutte le stagioni: hiking, corsa in salita e passeggiate, ma anche arrampicata all’aperto sulla parete attrezzata realizzata su una porzione dell’involucro esterno. La pista da sci, che occupa gran parte della discesa, ha tre percorsi con differenti gradi di difficoltà serviti da due impianti di risalita utilizzabili tutto l’anno, poiché il manto sintetico di copertura permette di sciare anche senza neve.

La cima dell’edificio ospita anche una terrazza panoramica e un caffè che lo rendono una meta per passare piacevolmente del tempo anche non praticando sport. Durante il giorno, la luce naturale penetra all’interno dell’involucro traforato, costituito da elementi rettangolari in acciaio inox, che ricopre il volume dell’edificio e che nella forma si ispira ai macchinari che dovevano essere presenti all'interno del termovalorizzatore. Di fondamentale importanza nei lunghi periodi di buio si rivela l’illuminazione artificiale, che ha lo scopo di rendere perfettamente riconoscibile l’edificio nel paesaggioIl progetto del noto lighting designer danese Jesper Garde Kongshaugi ha dunque previsto l'impiego di sistemi performanti iGuzzini per l'illuminazione totale del complesso, sin dal suo punto più alto - 200 metri. Grazie a soluzioni Platea Pro installate sulla copertura dell’edificio e al vertice della ciminiera è stato possibile illuminare in modo omogeneo le piste offrendo la massima leggibilità dei percorsi. Lungo i sentieri che permettono di arrivare sulla sommità dell’edificio la luce è meno diffusa ed è incentrata sull’uso di proiettori Miniwoody, con ottica flood a 40°. Queste soluzioni, applicate su pali speciali che rischiarano i percorsi pedonali, sono peraltro installate con controcasse che permettono l’adattamento all’inclinazione della collina.

*credits

  • Anno: 2019
  • Committente: The Amager Bakke Foundation
  • Progetto architettonico: BIG
  • Architettura del paesaggio: SLA
  • Progetto illuminotecnico: Jesper Kongshaug
  • Impianti: Ramboll
  • Fotografie: Tomas Majewski

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