l’Opificio presenta Filigrana, la collezione firmata Zanellato/Bortotto
l’Opificio ha partecipato alla 62° edizione del Salone del Mobile proseguendo la sua ricerca nel mondo del design tessile e sostenibilità presentando Filigrana, la nuova collezione firmata dal duo Zanellato/Bortotto.
Filigrana è composta da quattro disegni ispirati alle diverse lavorazioni tradizionali del vetro di Murano rielaborate in chiave contemporanea. Il progetto rimanda in particolare alle murrine, motivi colorati o immagini realizzate in una canna di vetro che diventano visibili quando la canna è tagliata in sezioni. La filigrana e la molatura sono alcune delle numerose metodologie che contraddistinguono questa particolare produzione, tramandata di generazione in generazione sul territorio veneziano.
Vivaci e ricercati, i pattern Bollicine, Comete, Grani e Nebulosa acquisiscono una tridimensionalità tattile e visiva grazie alla scelta di diversi filati e cromie. I tessuti sono lampassi a due trame realizzati in cotone e viscosa. Disegni inaspettati danno vita ad una trama in movimento che conferisce dinamismo a cuscini, tendaggi e complementi di arredo per il living. Da spazi sofisticati ad ambienti minimali, la collezione riesce a inserirsi in progetti residenziali contemporanei e ricercati con estrema versatilità grazie anche all’ampia gamma cromatica proposta.
“Il mondo del vetro di Murano – raccontano Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto - ci ha da sempre affascinato per la ricchezza di texture, colori, motivi. Ricreati attraverso molatura, bollicine o con l’utilizzo di canne colorate, le varianti che si possono ottenere con il vetro sono pressoché infinite. Abbiamo esplorato la puntinatura irregolare delle murrine per tradurla in tessuti con una particolare tridimensionalità e abbiamo cercato di riprendere quei particolari effetti del vetro dove, partendo da uno schema piuttosto geometrico, la lavorazione e le temperature che si utilizzano ammorbidiscono queste geometrie rendendole irregolari e sinuose”
Ad ospitare le novità de l’Opificio, il set up in fiera ricrea una cornice onirica sui toni dell’azzurro dai profili morbidi e sinuosi. Progettato dall’architetto e stylist Bruno Tarsia, lo stand proporrà, accanto a Filigrana di Zanellato/Bortotto, alcune tra le ultime collezioni del brand, tra cui:
- Scott e Talia, disegnate da Serena Confalonieri,
- Architrame di Lanzavecchia+Wai,
- Montagna Magica firmata da Elisa Seitzinger,
- Relief e Les Intrigues di Bruno Tarsia
- Grid di Roberta Borrelli.
L’allestimento è stato pensato per coinvolgere lo spettatore in un percorso che si snoda tra ispirazioni creative e la scoperta della materia, esplorando, fibra dopo fibra, i tessuti lavorati con maestria grazie all’esperienza de l’Opificio. Lo stand racconta, grazia a un progetto pensato e ricercato, storia, contemporaneità, tradizione artigianale e innovazione tessile in una narrazione dal design elegante e raffinato.
Protagonista indiscussa della scena, la parete tessile interamente composta da cuscini: un’installazione maestosa, ma delicata, un imponente volume morbido composto da differenti tessuti e imbottiti che giocano con una serie di effetti tattili e con una gamma di cromie gentili, ispirate alle nuances della natura. Un’opera d'arte tessile che non solo decora, ma dialoga con i visitatori, suscitando emozioni, ricordi e aspirazioni.
“L’installazione – racconta Bruno Tarsia - funge da metafora del comfort e della varietà di esperienze che l'Opificio offre. La parete di cuscini, in un gioco cromatico di toni che spaziano dall'azzurro, al beige, all'avorio, creano un mosaico che invita alla contemplazione e al relax.”
L’intero progetto è stato studiato in perfetta continuità con le linee guida in tema di sostenibilità promosse dal Salone del Mobile.Milano con l’obiettivo di dare vita ad una manifestazione sempre più sostenibile e rispettosa nei confronti dell’ambiente e delle persone, temi da sempre cari all’azienda.
Sin dalla sua fondazione nel 1998, l’Opificio pone infatti tra gli obiettivi aziendali l’attenzione alla sostenibilità. Un particolare impegno proprio nei confronti dell’ambiente e delle persone, che si riverbera sia sulla scelta delle materie prime e delle modalità di produzione, sia su un concetto di beni di lusso intesi come prodotti di qualità superiore e durevoli nel tempo, lontani dall’idea di “fast use”. Inoltre, con l’obiettivo di rappresentare il cambiamento positivo attraverso un processo produttivo sostenibile, l’Opificio ha deciso, insieme ad altre aziende della filiera tessile, di unirsi a Slow Food nella creazione di Slow Fiber, certi che l’alta qualità estetica del prodotto non prescinda dal rispetto dell’ambiente e dell’uomo.
ph Matteo Bellomo