Ahu: tra Londra e Istanbul

Con Londra e Istanbul quali città di riferimento, Ahu offre collezioni limited edition che rispondono sia al tema estetico sia alle necessità funzionali. Ogni pezzo è realizzato a mano a Istanbul negli atelier di maestri dell’artigianato il cui talento si esprime nella più alta qualità dei materiali e nelle finiture.
Fondato dalle amiche di lunga data Eda Akaltun e Mevce Ciraci, le designer vantano studi alla celebre Central Saint Martins di Londra. Le loro collezioni combinano la ricerca della grafica, della realizzazione, della storia e dell’heritage; della spiritualità delle più diverse culture, in particolare quelle dell’Asia minore and dall’ikram, la tradizione di origine turca che celebra l’ospitalità come gesto di amore e rispetto verso gli ospiti.

In occasione della Milano Design Week, Ahu ha presentato una serie di coffee table parte della collezione Ka’Ve: 12 in edizione limitata e 4 Prove d’Artista.

Differenti elementi sono costruiti a loro volta da unità master e quindi assemblati così da riunire le diverse competenze e tecniche di ogni artigiano coinvolto.
La scultorea cornice in mogano del minibar Keyf è ottenuta dal taglio a misura digitale e finita manualmente dai maestri carpentieri che lavorano il materiale con l’henné generando una sorprendente sensazione al tatto. La decorazione viene applicata ai pannelli utilizzando una speciale tecnica di stampa digitale e quindi laccata per un effetto glossy.

Allo stesso modo le forme fluide del coffe table Ka’Ve sono lavorate sempre con approccio digitale e le gambe dal movimento armonico sono modulate grazie alla scelta del legno impiallacciato.

I nostri progetti - racconta Mevce Ciraci - sono la miscela della tradizione artigianale, elevandola allo status dell’arte del design, la tecnologia più avanzata, valorizzando l’uso di materiali poveri ed optando
per l’uso di sostanze non tossiche per le finiture. Il design è completato dalla naturale fluidità del progetto grafico che viene percepito come tridimensionale. Anche le forme, sempre organiche, degli occhi dipinti determinano i contorni di alcuni elementi come le maniglie e delle gambe trasformandole in dettagli scultorei
”.

La superstizione - aggiunge Eda Akaltun - è intrisa nella nostra cultura. Nella tradizione vernacolare in Turchia, Grecia e nei paesi dell’Asia minore l’occhio del diavolo è un talismano, simbolo di protezione, il cui valore perdura da secoli e ancora ci accompagna. È un riferimento per la vita delle persone poiché contiene immenso potere spirituale. Questi amuleti sono oramai onnipresenti, sono diventati in qualche modo “usa e getta” e, forse, si è perso il suo naturale significato. Noi desideriamo prendere quanto è stato mercificato per elevarlo in qualcosa di unico e personale, reinventato in chiave contemporanea."