Un vincente "Skema" materico per l'interior

di Sabrina Tassini

 

Nata nel 1992 a Ponte di Piave (TV), Skema si distingue da subito per un nuovo approccio al mondo dei materiali, specializzandosi nella produzione di pavimenti prefiniti flottanti in laminato con base in HDF. Da quel giorno non ha mai smesso di evolversi, diventando negli anni un punto di riferimento per chi cerca soluzioni a tutto tondo. La sua mission verte infatti sul miglioramento del benessere abitativo delle persone introducendo nuovi sistemi per il rivestimento delle superfici che sanno essere risposte concrete al vivere di ogni giorno. Una leadership consolidata e riconosciuta anche dal target professionale di rivenditori e architetti a cui l’azienda si rivolge e con cui mantiene un costante dialogo, mai interrotto nemmeno durante il lockdown, ammortizzato anzi con l’attivazione di iniziative online, quali corsi formativi ed eventi virtuali, atte ad intensificare il rapporto con clienti e prospect.

Abbiamo approfondito la vision di Skema e, più in generale, le attuali tendenze di questo comparto materico, con Raffaele Ferrara, Marketing & Project Manager del Gruppo.

TILE ITALIA: La vostra gamma prodotto è ampia: perché potremmo reputarla innovativa e quali i punti di forza?

Raffaele Ferrara: I sistemi di rivestimento Skema spaziano dai laminati di alta qualità all’uso di specie legnose pregiate, dai sistemi di fono correzione per pareti e soffitti ai pavimenti tecnici sopraelevati, dai pavimenti per esterni in WPC ai pavimenti resilienti SPC, fino alle superfici in wood composite come Lumbertech ed Evertech: tutte soluzioni frutto di una costante ricerca e ben rappresentate dalle parole chiave Innovation ed Evolution, capisaldi della nostra filosofia aziendale. I materiali che proponiamo, spinti da una forza evolutiva che ne conferisce espressività, sono infatti pensati per andare oltre l’essere semplici pavimenti, rivestimenti pareti e soffitti, diventando così vere architetture d’interni. A garantire ai prodotti un carattere innovativo è, tra le altre cose, la loro ingegnerizzazione, effettuata attraverso processi brevettati e altamente tecnologici in grado di renderli sempre più performanti. Il tutto, potendo sempre contare sul grande vantaggio dell’installazione a secco.

TILE ITALIA: Su quali nuovi prodotti e progetti state puntando?

R. Ferrara: Ci stiamo concentrando su nuovi concept, soluzioni di finitura sempre più perfomanti, esteticamente avanzate e hi-tech, presentandoci ai professionisti in veste di SKEMAidea, divisione del gruppo fortemente orientata al design, all’innovazione e non ultimo al benessere ambientale, concepita circa due anni fa sotto la direzione creativa dell’architetto Franco Driusso.  

Stiamo puntando su superfici brevettate dedicate alla fonocorrezione, sia rigida sia tessile, new entry come Trametes che ci permettono di penetrare l’ambito dell’architettura e bonifica acustica, ma anche Vero Legno, un progetto di parquet rivisitati e con disegni registrati a marchio Linea YLES, oltre a continuare nelle proposte di applicazione dei materiali lignei - e non - sui sistemi sopraelevati, per permettere un più agevole alloggio degli impianti sottostanti.

Intendiamo inoltre svincolare le superfici dalle convenzionali caratteristiche di bidimensionalità e staticità. Lanceremo infatti un programma materico pensato per concedere agli utenti la composizione delle superfici a piacimento, ammettendo il montaggio di vere e proprie pareti divisorie, boiserie e piccoli elementi d’arredo coordinati.

 

TILE ITALIA: Quali materiali sono più richiesti dall’attuale mercato e quali pensate che si consolideranno maggiormente in futuro?

R. Ferrara: La pavimentazione più richiesta al momento è il legno, ma non in termini di materia bensì in termini di aspetto. Per Skema ad esempio, il parquet rappresenta ormai la quota meno sostanziosa, a favore di laminati, pavimenti sintetici o ingegnerizzati, notevolmente cresciuti grazie al sempre più cospicuo interesse da parte del mercato. Negli ultimi due anni infatti, abbiamo notato uno spostamento della domanda dalla classica materia organica alla ricerca di aspetto organico e materia prestazionale, complice anche lo sdoganamento del finto legno da parte della ceramica, che ha funto da apripista per una maggiore predisposizione del pubblico di utenti e professionisti a rivalutare il modo stesso di concepire le materie tecnologiche, come il laminato, fino a 10 anni fa considerate provvisorie.

TILE ITALIA: Quali requisiti ritenete debbano avere i materiali da finitura per rispondere prontamente alle richieste del comparto residenziale? Quali per il comparto contract, HoReCa, etc.?

R. Ferrara: Il mercato residenziale parla chiaro: i requisiti più richiesti sul fronte materico nei contesti abitativi riguardano l’esigenza di adottare materiali con effetti estetici veritieri - specialmente se parliamo di imitazione del legno -, prestazionali nella manutenzione quotidiana, e realizzati attraverso filiera ambientale corretta. Notiamo infatti che anche l’attenzione del consumatore finale è sempre più spesso indirizzata ai temi di sostenibilità e salubrità.

A questi requisiti, il settore HoReCa aggiunge quelli relativi alla sicurezza, degli operatori e della clientela, prediligendo materiali resistenti, ignifughi e antiscivolamento. Di fondamentale importanza in questo contesto si rivela anche la possibilità di disporre di sistemi di finitura coordinati e customizzati. Le nostre linee di pavimenti, ad esempio, sono interamente armonizzate secondo 7 codici colore unici per permettere ai professionisti uno sviluppo di moodboard completamente personalizzate.

 

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