Parisotto + Formenton Architetti: “Il settore hotellerie è in forte crescita”

Chiara Poggi

Il settore hotellerie vive un periodo di grande crescita tra riconversioni e nuove aperture. I trend trainanti? Architetture ed interni di grande ricercatezza e di gusto contemporaneo, esperienze tailor made legate al territorio, servizi curati nei minimi dettagli. I luoghi dell’ospitalità sono concepiti con i comfort e l’atmosfera di una dimora privata, che ricerca ambienti sempre più accoglienti, tagliati su misura, ideati attorno agli abitanti con spazi vitali, luce, aree outdoor anche in città. 

Un focus sull'attività di Parisotto + Formenton Architetti in una intervista doppia ai fondatori dello studio, Aldo Parisotto e Massimo Formenton. 

Com’è cambiato il vostro lavoro dopo il periodo di emergenza Covid?
In trenta anni di attività professionale ci siamo abituati a fronteggiare molti cambiamenti nei comportamenti, nel gusto, nelle esigenze dei clienti, nel modo di lavorare. Negli ultimi due anni crisi globali di diverso tipo hanno modificato repentinamente e in misura molto importante la situazione economica e sociale. Abbiamo visto arrivare numerose richieste per progetti di residenze periurbane, extraurbane e in località di villeggiatura per un accresciuto desiderio della committenza di spazi interni più generosi e di connessione con la natura. Abbiamo purtroppo anche visto progetti rallentare o fermarsi per la crescita esorbitante dei costi delle materie prime, una problematica che dovremo affrontare ancora per un tempo, probabilmente piuttosto lungo.
 
Come vi immaginate la casa del futuro in termini di ambienti, spazi, materiali e tecnologie utilizzate? Che tipo di relazione instaurate con i committenti e quanto li trovate disposti a sperimentare?
La casa è un tema privilegiato per gli architetti, il progetto per eccellenza. Oggi come ieri e come sarà ancora di più in futuro, la residenza è il luogo più affascinante e più difficile da progettare, perché è necessario entrare nell’intimità del committente e stabilire una relazione di conoscenza e fiducia. Le nostre case sempre più saranno accoglienti, tagliate su misura, concepite attorno agli abitanti con spazi vitali, luce, aree outdoor anche in città. L’ibridazione tra gli spazi e dei momenti del lavoro e quelli della vita privata - che già era emersa nell’ultimo decennio e che ha avuto un’accelerata nel periodo pandemico - delinea la necessità di case fluide attrezzate per garantire a tutti i membri della famiglia, anche di generazioni diverse, ambienti per la privacy e la convivialità, il relax e la concentrazione. 
 
Per quanto riguarda il settore horeca, quali differenze riscontrate tra la committenza italiana e quella internazionale?
Nella nostra storia professionale, sin dagli inizi, abbiamo sempre lavorato con l’estero, realizzando progetti in tutto il mondo. A livello internazionale la professionalità del progettista architettonico (per non parlare di altre professioni parallele come il lighting designer) è sicuramente maggiormente apprezzata e rispettata e gli standard della qualità del lavoro oltre che dei compensi molto più alto.

Quali regole seguite per il settore horeca? Come cambia il vostro approccio al progetto da una casa a uno spazio retail, da spazi dedicati alla ristorazione a quelli dedicati alla ricettività?
Progettare per il settore residenziale o horeca richiede un approccio simile: sempre più gli spazi per l’ospitalità sono concepiti con i comfort e l’atmosfera di una dimora privata e anche il cosiddetto “arredo contract” ha ormai proporzioni, ergonomie e dettagli dei prodotti domestici. Il nostro processo parte sempre, indipendentemente dal tipo di progetto, dallo studio del territorio, dell’esposizione, dei materiali e colori locali per creare architetture uniche e radicate al luogo in cui sorgono.
 
Come si sta evolvendo questo settore? E quali sono secondo voi i trend che più lo influenzeranno?
Il settore hotellerie è in forte crescita ed il trend è ripreso con forza dopo lo stop forzato degli ultimi anni. Assistiamo ad una richiesta sempre maggiore da parte dei viaggiatori di qualità dei servizi, di bellezza, di comfort eccezionali e nel nostro paese specialmente c’è grande spazio soprattutto per il settore del lusso. Il nostro straordinario contesto territoriale attira sempre più investitori stranieri del settore per riconversioni e nuove aperture. Immaginiamo che i trend trainanti saranno architetture ed interni di grande ricercatezza e di gusto contemporaneo, esperienze tailor made legate al territorio, servizi curati nei minimi dettagli.
 
Nell’ultimo periodo avete progettato Casa di Langa, nuovo resort del lusso sostenibile nel cuore delle Langhe, in Piemonte. Quali sono le peculiarità del progetto? Avete riscontrato delle sfide tecniche particolari?
Il progetto, per il quale abbiamo collaborato con i colleghi di GaS Studio, è stato ricco di sfide. Il resort riutilizza una preesistenza non completata dei primi anni 2000 - immersa in una vasta tenuta sui colli del territorio patrimonio Unesco dell’Alta Langa - che abbiamo riqualificato. Il progetto è partito dal riuso dell’impianto originale mai completato, trasformandolo radicalmente per razionalizzare percorsi, affacci e volumetrie, con l’obiettivo di riqualificare l’architettura dal punto di vista estetico, funzionale e della sostenibilità ambientale. La matrice dell’intervento è il massimo rispetto del territorio: l’architettura interpreta la tradizione delle architetture rurali locali utilizzando  elementi vernacolari come portici, ballatoi esterni, protetti da filtri in mattoni, i tetti in coppi di laterizio con un approccio contemporaneo e si inserisce su un pendio collinare aprendosi verso il panorama circostante; i materiali sono principalmente naturali e di provenienza locale, le cromie si ispirano ai colori organici della natura e delle architetture vernacolari delle Langhe. L’intero DNA di Casa di Langa, dal progetto alla costruzione, alla gestione del resort, è improntato alla sostenibilità e al rispetto della terra e degli abitanti delle Langhe.
 
Quali pensate possano essere le strategie per uno sviluppo architettonico sostenibile in ambito horeca?
Sicuramente un tema importante è la valorizzazione del legame col territorio: sia nella scelta di materiali locali che nella progettazione di servizi ed attività che sfruttino al meglio le potenzialità dei molti luoghi italiani ancora da scoprire e abbiano ricadute positive economiche e sociali. Inoltre, un argomento che amiamo molto ricordare quando parliamo di sostenibilità è il concetto di “timeless”: cercare di disegnare architetture o prodotti che abbiano un’estetica senza tempo, slegata dai trend passeggeri e dalle mode del momento, è un atto per così dire ecologico, perché consente di generare concetti capaci di durare nel tempo, che non stancano e che non devono essere sostituiti velocemente perché obsoleti.