La “green attitude” secondo Mapei

di Sabrina Tassini

Crescita costante in termini di fatturato e dipendenti, un impegno concreto per un sempre maggior rispetto dell’ecosistema e un bacino di analisi che abbraccia tutta Europa per un’incessabile attività di monitoraggio, nonché di ricerca e sviluppo.

Mikaela Decio

Il sesto Bilancio di Sostenibilità promosso da Mapei parla chiaro: oltre a segnare importanti traguardi per il Gruppo, lo conferma indiscusso capofila del settore edilizia, sia per il ruolo di innovatore sia per l’innata “green attitude” che da sempre lo caratterizza, complice una lungimirante e illuminata strategia aziendale. Abbiamo approfondito le ultime iniziative intraprese dall’azienda parlandone con Mikaela Decio, Corporate Environmental Sustainability Group Leader.

MC: Sostenibilità e R&S sono da sempre pilastri su cui si erge Gruppo Mapei. Quali investimenti avete effettuato nel corso degli anni per concretizzare questo impegno?

Mikaela Decio: Da sempre Mapei investe e crede nella sostenibilità, e dal 2015 è stato formalizzato un team dedicato in R&D, che si occupa di valutare gli impatti ambientali dei propri prodotti durante il loro intero ciclo di vita, in accordo a standard internazionali. Tali valutazioni ci permettono poi di stimolare la ricerca verso nuove formulazioni, aventi la stessa qualità e durabilità, ma con impatti ambientali ridotti. La durabilità di un prodotto è difatti essenziale perché un prodotto sia sostenibile: l’applicazione di un prodotto di qualità e durevole garantisce migliore resistenza, minore manutenzione e spreco di materiale riducendo l’impatto ambientale e i rifiuti da costruzione e demolizione (rifiuti che in EU sono i più elevati in quantità).

Con l’obiettivo di ridurre il consumo di materie prime vergini, il Gruppo ha deciso di impegnarsi nell’utilizzare una maggiore quantità di materiali riciclati in ingresso alla propria attività produttiva, sia all’interno di prodotti e formulazioni, sia nel packaging. Gli studi R&S sono quindi indirizzati alla sostituzione delle materie prime in ottica di eco design, per ottenere prodotti e soluzioni sempre di alta qualità e durevoli ma con impatti sempre minori sul pianeta e che possano ridurre il consumo delle risorse.

MC: Come si traduce il concetto di “sostenibilità” nel ciclo produttivo Mapei?

M. Decio: Fare prodotti sostenibili significa porre attenzione agli impatti ambientali che i prodotti stessi hanno durante tutto il loro ciclo di produzione, dalla estrazione delle materie prime, alla loro trasformazione, fino al fine vita, e cercare di progettare prodotti con ridotti impatti ambientali e che mantengano sempre alta qualità e durabilità. Ne è un esempio la ricerca verso l’utilizzo di materiali riciclati anche rivolta verso packaging: stiamo sostituendo per esempio i nostri packaging di plastica vergine con plastica riciclata, in modo da ridurre gli impatti sull’ecosistema.

MC: Il cambiamento e l’innovazione sostenibile non possono prescindere dal monitoraggio di dati concreti e dalla misurazione di precisi indicatori. Come si muove Mapei in questo senso? Siete in grado di calcolare l’impatto ambientale dei vostri prodotti?

M. Decio: Come anticipato, in RD Mapei abbiamo una squadra dedicata al calcolo degli impatti ambientali dei nostri prodotti con metodologia LCA (Life Cycle Assessment). Nel 2013, grazie a un bando ministeriale a cui Mapei ha partecipato, è stato acquistato il software GaBi che ci consente di valutare i prodotti in ottica di ciclo di vita. Il gruppo si sta ingrandendo ogni anno: ad oggi conta 6 persone, con competenze specifiche su LCA. I prodotti vengono valutati, per Mapei SpA e per tutto il gruppo, e gli impatti riportati nelle Environmental Product Declarations (EPD), documenti verificati e certificati conto terzi. Le EPD sono pubblicate sul sito Mapei e su quello del program operator The international EPD system.

Ad oggi contiamo 94 EPD che coprono più di 200 prodotti del gruppo. Inoltre da 10 anni le emissioni di gas effetto serra (sempre calcolate con LCA) di uno degli adesivi più venduti nel settore ceramica, Keraflex Maxi S1 Zerø, sono compensate tramite l’acquisto di certificati verdi per progetti di energia rinnovabile. Ora la pratica della compensazione è molto diffusa: si trovano infatti molti beni di consumo compensati, ma dieci anni non lo era affatto. Keraflex Maxi S1 Zerø è stato quindi il primo adesivo per ceramica compensato, a effetto nullo sui cambiamenti climatici. Da quest’anno anche una fuga, Ultracolor Plus, è compensata e può vantare quindi di essere a effetto climalterante nullo, esattamente come l’adesivo.

La compensazione di un prodotto (detta anche Carbon offset) comporta il bilanciamento delle emissioni residue di CO2 attraverso il finanziamento di progetti per il clima e lo sviluppo sostenibile, tramite l’acquisto di crediti certificati. I progetti che scegliamo generano benefici sociali, economici, ambientali sul territorio in cui sono sviluppati e sono sempre certificati secondo standard internazionali.

MC: In occasione di Cersaie avete presentato il primo sistema di pavimentazione in ceramica certificato 100% Carbon Neutral in collaborazione con Panariagroup. In che cosa consiste?

M. Decio: La comune consapevolezza dell’impatto che gli edifici, le abitazioni e tutto il settore dell’edilizia ha sul pianeta ha permesso a Mapei e Panariagroup di unire gli intenti e proporre il primo sistema di pavimentazione 100% carbon neutral, che apre a un’edilizia sempre più sostenibile e a nuove prospettive per il Real Estate. Si tratta di un sistema di posa composto dalle piastrelle ultrasottili in ceramica Panariagroup e le iconiche soluzioni Mapei – l’adesivo Keraflex Maxi S1 zerø e la fuga Ultracolor Plus. Tutta la produzione di CO2 emessa durante il ciclo di vita da questi prodotti viene compensata al 100% con l’acquisto di crediti ambientali certificati per favorire la realizzazione di progetti di energia rinnovabile. 100 m2 di pavimentazione realizzata con questo sistema equivalgono all’assorbimento di 20 alberi. Questa proposta vuole essere un invito rivolto a tutta la filiera a partecipare attivamente, ciascuno nel proprio ambito, alla transizione ecologica per costruire insieme in modo responsabile.

MC: Quali altri progetti volti alla sostenibilità vi hanno visti coinvolti recentemente?

M. Decio: Il più recente è la partecipazione all’iniziativa Brebemi e Aleatica, “Arena del Futuro” che ci vede coinvolti con il nostro laboratorio di R&S, e le società Vaga e Polyglass del Gruppo Mapei, per lo sviluppo di una tecnologia innovativa che renda gli strati della pavimentazione stradale che ospitano le spire ad induzione magnetica, più durevoli e compatibili alla presenza di campi magnetici localizzati.

Con Iren, tra le maggiori multiutility in Italia, Mapei ha siglato un accordo per l’utilizzo di polimeri termoplastici, provenienti da processi innovativi di riciclo, per la realizzazione di pavimentazioni stradali più durature e sostenibili, particolarmente adatti a strade, autostrade, aree industriali, aeroporti, centri logistici e commerciali. Cube System è un sistema Mapei che aiuta il mercato del calcestruzzo ad essere più sostenibile e ridurre l’impatto ambientale: consente di superare le difficoltà legate all’utilizzo di cementi con basso contenuto di clinker e aggregati di qualità variabile attraverso le fasi di produzione, trasporto e posa in opera.

Un’altra iniziativa esclusivamente Mapei è la ricerca e sviluppo dell’innovativa tecnologia Re-con che permette la realizzazione di un calcestruzzo sostenibile che limita la produzione di rifiuti e il consumo di risorse naturali e favorisce al tempo stesso la valorizzazione e rigenerazione. Re- Con Dry washing, per esempio, è l’unica soluzione al mondo che permette il lavaggio a secco delle betoniere. La tecnologia Re-Con Zero, che permette di trasformare il calcestruzzo reso in un nuovo aggregato riutilizzabile, senza la produzione di alcun rifiuto, ci è valsa il primo Premio Economia Circolare 2019: un buon esempio di come il contributo delle aziende del settore delle costruzioni sia fondamentale per implementare i principi dell’economia circolare. In ultimo, anche l’iconico sigillante Mapesil AC è diventato fossil free in un'ottica di crescente sostenibilità. Mapesil AC Eco è il primo sigillante Mapei con processo produttivo derivato da fonti rinnovabili certificate. Oltre al processo produttivo senza l’uso di risorse fossili, il nuovo sigillante è confezionato in una cartuccia in plastica riciclata al 50%. Queste due caratteristiche fanno sì che Mapesil AC Eco presenti una riduzione fino al 25% di emissioni di CO2 in atmosfera rispetto a un tradizionale sigillante siliconico acetico.

MC: Mapei è stata anche Partner del Padiglione Italia a Expo Dubai - progettato da CRA-Carlo Ratti Associati e Italo Rota Building Office - il cui concept verteva sull’architettura circolare. Come avete contribuito?

M. Decio: Mettendosi a disposizione dei progettisti per dare il proprio contributo innovativo, Mapei ha realizzato delle neo-materie con sabbia, caffè e polvere di bucce d’arancia, elementi iconici per la cultura italiana e araba, che sono state utilizzate per la grande duna esterna e la passerella sospesa del Padiglione Italia. Mapei ha dato così forma a due idee portanti: la mediterraneità, intesa come coesistenza di culture, e la sostenibilità, nel segno dell’innovazione.Mapei è stato per il Padiglione Italia un vero e proprio partner di progetto, che ha permesso allo studio di realizzare la sua idea progettuale.

MC: Quali, invece, le iniziative che avete in serbo per il prossimo futuro e gli obiettivi che vorreste raggiungere?

M. Decio: Abbiamo numerose iniziative in serbo, naturalmente non possiamo anticipare nulla. Gli studi degli impatti ambientali dei nostri prodotti stanno aumentando, sempre più società del gruppo ci richiedono le EPD poiché necessarie per progetti di edilizia sostenibile. La forza di Mapei sicuramente è la ricerca, e grazie ai nostri nostri studi possiamo progettare e sviluppare prodotti sempre meno impattanti per il nostro pianeta, che mantengono le performance tecniche. Inoltre stiamo avviando un progetto di circolarità per i nostri packaging a fine vita, in particolare i sacchi carta che possono essere riciclati. Una particolare attenzione è data inoltre al campo energia, estendendo sui nostri stabilimenti impianti di energia alternativa.

MC: Solo nell’ultimo anno, Mapei ha ottenuto importanti riconoscimenti che ne attestano l’attenzione costante verso la sostenibilità, ci segnala i più significativi?

M. Decio: Nel 2022 Mapei ha ottenuto molti riconoscimenti, tra cui “Aziende più attente al clima 2022”, di Corriere della Sera e Statista, che riconosce l’impegno dell’azienda per la riduzione delle emissioni di gas effetto serra in relazione con il fatturato. Segue Green star Italia 2022, di La Repubblica e Istituto tedesco ITQF, per l’impegno riguardante la sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Negli anni passati è stato premiato anche il nostro impegno per l’economia circolare, attraverso uno studio (sempre effettuato con il nostro strumento di LCA) sui guadagni ambientali per l’utilizzo spinto di frazioni di asfalto riciclato all’interno di nuovi bitumi per le strade. Questo studio, condotto in collaborazione con l’Istituto Sant'Anna di Pisa, ci ha permesso di vincere il premio di Confindustria “Best performer Economia Circolare 2019-2020”.

MC: La trasparenza risulta un aspetto prioritario per Mapei, tanto da condurre il Gruppo alla pubblicazione annuale di un Bilancio di Sostenibilità. Come e quando è nata questa esigenza?

M. Decio: Abbiamo iniziato a pubblicare il Bilancio di Sostenibilità nel 2016, in occasione dell’80° anniversario di Mapei. Volevamo mettere in luce gli aspetti ambientali, sociali ed economici delle attività del Gruppo, per condividere con i nostri stakeholder gli obiettivi che ci hanno guidato nel nostro operare quotidiano: migliorare la qualità della vita delle persone e tutelare l’ambiente attraverso la ricerca e la formulazione di prodotti sempre più sostenibili, processi produttivi efficienti, valorizzazione del territorio e partecipazione attiva alla vita della comunità. Quest’anno, il sesto Bilancio di Sostenibilità ha ampliato il perimetro a tutta Europa prendendo in analisi Mapei SpA, tutte le filiali Mapei europee, nonché tutte le consociate italiane e quelle europee consolidate integralmente (Adesital, Cercol, Gòrka Cement, Mapei Marine, M+, Polyglass, Rasco, Sopro, Tecnopol, Vaga e Vinavil). Il prossimo anno usciremo invece col primo Bilancio di Sostenibilità che integrerà le attività delle società del Gruppo nel mondo, coivolgendo tutte le filiali e le consociate del mondo, con lo stesso perimetro del consolidato fiscale.

MC: Dal vostro punto di vista, in qualità di innovatori e indiscussi leader del settore, quanta strada attende ancora il mondo dell’edilizia per diventare davvero “green” e fare la differenza nell’ambiente? Siamo a buon punto?

M. Decio: Il comparto dell’edilizia emette circa il 30% delle emissioni globali di gas effetto serra, consuma il 40% di energia, il 50% di materie prime estratte e il 20% dell’acqua: è davvero indispensabile che l’intera filiera si “rimbocchi le maniche” per un costruito meno impattante. I protocolli di edilizia green sono volti proprio a questo: costruire e ristrutturare in modo sempre più sostenibile. Quando ho iniziato ad occuparmi di questo argomento, circa 15 anni fa, i cantieri che applicavano i protocolli come LEED si contavano su una mano. Ora invece il trend è cambiato: tutti i progetti iconici di Milano, per esempio, sono certificati con LEED, BREEAM o Well. E anche i CAM (Criteri Ambientali Minimi) per l’edilizia, cogenti per gli appalti pubblici in Italia dal 2017, hanno dato una spinta verso una edilizia sempre più green. La strada sicuramente è ancora lunga, occor re sensibilizzare tutta la filiera, ma ormai è tracciata.

MC: Come ben sappiamo, il recupero architettonico è la chiave per il miglioramento del patrimonio edilizio esistente ma anche del benessere abitativo all’interno degli edifici. Avete gamme specifiche per la riqualificazione?

M. Decio: Mapei ha un’ampia e articolata linea di prodotti dedicata al risanamento degli edifici. Ma non è la sola destinata al miglioramento del benessere abitativo. Abbiamo infatti anche una linea dedicata all’isolamento e alla coibentazione degli edifici che permette di ridurre i consumi e avere una casa fresca in estate e calda in inverno. 

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